La situazione pandemica, che ha sconvolto il mondo intero e colpito in forma ancor più grave la Moldavia, vista la sua difficile situazione politica e sociale, non ha fermato l’impegno missionario di Mission Moldova onlus, la quale ha deciso di sostenere il progetto della apertura di un “Emporio Solidale”, sempre in collaborazione con la Fondazione Regina Pacis.
“La difficoltà nel viaggiare – ha detto il Presidente don Mario De Stefano – non ci ha impedito di continuare a monitorare la Moldavia e sostenere i progetti tutt’ora operativi. Ecco perché siamo giunti alla determinazione di collaborare alla realizzazione di un nuovo progetto: la creazione di un Emporio solidale”.
“Tale decisione – ha continuato il sacerdote – viene dalla consapevolezza delle difficoltà nelle quali si trovano le fasce deboli di questo paese dell’est Europa, impossibilitate ad accedere a quanto necessario per il loro benessere. Infatti l’Emporio erogherà gratuitamente beni di prima di necessità, attraverso un regolamento che permetta a tutti di accedervi e poter ricevere il giusto sostegno”.
La struttura, che sarà gestita dal personale della Fondazione Regina Pacis, con la quale Mission Moldova collabora da sempre, si trova nel centro della capitale, di facile accesso ed in prossimità della Mensa Sociale Regina Pacis, già dove ogni giorno centinaia di anziani e poveri si recano per ricevere un pasto caldo.
È la prima struttura di questo genere che nasce in Moldavia, con l’obiettivo di sopperire ai bisogni della popolazione povera, il cui numero sappiamo essere elevato, soprattutto nelle aree rurali del paese. L’Emporio distribuirà vestiario di ogni genere, materiale igienico, prodotti scolastici per i ragazzi ed altro, sempre in base alle disponibilità. Molto di questo materiale arriverà dall’Italia ed il resto sarà reso disponibile da donatori locali, oppure sarà acquistato.
Mission Moldova opera ormai da anni con progetti che hanno come obiettivo i ragazzi, come la ludoteca di Varvareuca, oppure il sostegno a ragazzi maggiorenni che provengono dagli istituti e fanno fatica ad inserirsi, nel caso della casa-famiglia “In cammino 2” di Chisinau. È una presenza che si consolida di anno in anno, anche grazie alla presenza dei volontari, anche se in questa fase purtroppo “bloccati” dalle normative nazionali ed internazionali anti Covid-19.
La pandemia ha fermato il cammino delle persone, ma non certamente il sostegno ai progetti, che continua, soprattutto a motivo della povertà, accresciuta in quest’ultimo periodo.
“Non poteva fermare i nostri progetti in Moldavia – ha detto don Mario De Stefano – ed allora, nonostante le difficoltà, siamo andati avanti, riuscendo a mantener fede a tutti gli impegni presi. Ora ci aspetta un lavoro in più e lo affronteremo, trovando certamente aiuto nei nostri donatori e sostenitori perché insieme #siamomission”.