Siamo in missione e lo comprendiamo sempre più quando ci immergiamo nella povertà della Moldavia, appesantita in questo periodo dalla presenza nel paese dell’est di un elevato numero di rifugiati provenienti dalla vicina Ucraina. Anche la struttura di Varvareuca, per la quale “Siamo mission” è impegnata in modo particolare, attualmente svolge la funzione di accoglienza dei profughi, pur conservando l’attività di assistenza dei ragazzi del villaggio ed erogazione di pasti caldi per le famiglie povere del posto.
Il conflitto in atto tra l’Ucraina e la Russia, che condanniamo assolutamente ed in piena sintonia con i messaggi di pace proclamati da Papa Francesco, ha coinvolto anche il nostro organismo, perché impegnato nel sostenere il cammino della Fondazione Regina Pacis e di ogni altra necessità proveniente dalla Moldavia.
La “Mensa Papa Francesco” in Chisinau attualmente assiste circa mille famiglie al giorno, in una situazione non sempre facile e che richiede una carità ferma e coraggiosa. Sono attive anche due strutture di accoglienza, una a Varvareuca, come già detto ed una a Chisinau. Cerchiamo di essere accanto anche a queste realtà.
Ci stiamo anche preparando ad una missione nel mese di ottobre in Moldavia, per visitare i luoghi, ascoltare le testimonianze dirette, incontrare i nostri beneficiari ed essere accanto ai nostri amici che in quella terra quotidianamente si spendono per gli altri e con non poco sacrificio.
“Siamo mission” avverte la responsabilità di dover ancor di più in questo difficile tempo sostenere la missione, e non si tratta solo di un sostegno economico, che ha la sua importanza, ma anche di una presenza fatta di volontariato, solidarietà cristiana e messaggi di speranza.
Da oltre dieci anni siamo impegnati in questa missione e legame profondo con la Moldavia, la Diocesi di Chisinau e la Fondazione Regina Pacis.
Camminiamo insieme, perché ad unirci è l’amore per i poveri della Mensa Papa Francesco, i bambini di Varvareuca ed i ragazzi della Casa famiglia. I loro nomi e le loro storie hanno riempito le pagine della storia di “Siamo mission”, che ripercorriamo di tanto in tanto per consolidare la nostra scelta e credere che la strada degli ultimi è quella del buon Dio.
Cosa dobbiamo fare? E’ l’interrogativo di ogni giorno, perché dopo aver fatto dono della preghiera, bisogna alzarsi ed andare, fare delle scelte e manifestare una vicinanza concreta, i cui gesti devono avere il sapore della speranza.
Per essere concreti! I nostri progetti in Moldavia continuano e siamo sempre alla ricerca di aiuto per sostenerli, oltre a dover affrontare il tema dei rifugiati.